Riqualificazione aree industriali e artigianali del Trentino
Processi per la rigenerazione del paesaggio delle aree industriali e artigianali del Trentino
Committente: Provincia Autonoma di Trento; progetti FONDO PAESAGGIO 2011-12 (studio commissionato a seguito concorso d’idee)
Gruppo di Progettazione: arch. Vincenzo Cribari, arch. Marco Malossini (l.r.)
Collaboratori
Arch. Giovanni Roncador, dott. Fabio Cella, dott. Paolo Dongilli
Consulenti scientifici
Prof. Arch. Albert Cuchì Burgos /Università Politecnica di Catalogna
Prof. Dott. Geremia Gios /Dipartimento di Economia, Università degli Studi di Trento
Prof. Arch. Carles Llop /Università Politecnica di Catalogna (prima fase)
Consulenti
Dott.ssa Ilaria Goio (Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Trento)
Ing. Stefano Boscherini (LEED consultant)
Lo studio propone che l’interpretazione paesaggistica divenga uno strumento per rinnovare gli “archetipi produttivi” a partire da nuove prospettive sociali, tecnico-funzionali ed economico-ambientali, aggiungendo valore alla pianificazione urbanistica e alla gestione sostenibile del territorio.
La ricerca incaricata dal Servizio Urbanistica e Tutela del paesaggio della Provincia Autonoma di Trento, a seguito di un concorso d’idee, è strutturata a partire da un insieme di metodi interpretativi finalizzati alla redazione di alcune linee guida, orientate alla promozione dell’innovazione nell’organizzazione delle strutture spaziali della produzione economica, alla loro efficienza e competitività all’interno del contesto dei settori delle attività economiche artigianali ed industriali.
La lettura e interpretazione dei caratteri degli insediamenti produttivi è effettuata sugli ambiti paesaggistici e territoriali del Trentino. Inizialmente sono state definite una serie di matrici di riconoscimento, strutturate secondo modalità processuali atte a far emergere aspetti, specificità e criticità nei differenti contesti. Gli obiettivi per la qualità paesaggistica sono organizzati secondo un abaco di azioni articolate come linee guida finalizzate a ristabilire le qualità paesaggistiche delle aree, distinguendo alla scala delle Comunità di Valle, due ambiti di azione prevalenti: uno relativo alle aree produttive esistenti (riqualificazione e miglioramento), ed uno relativo alle aree produttive programmate (qualità dei nuovi progetti).
Vengono definiti alla scala provinciale e di Comunità degli scenari di attuazione delle trasformazioni, individuati attraverso il riconoscimento di particolari ambiti territoriali desunti dalla costruzione della Carta delle Produzioni, la quale definisce in sintesi l’andamento diacronico recente, delle tendenze economiche e delle nuove vocazioni produttive emergenti per le aree artigianali ed industriali del Trentino.
Nella prima parte, i quadri conoscitivi sono stati costruiti a partire dalla definizione di una serie di ‘matrici di riconoscimento’, le quali strutturate perlopiù secondo modalità processuali, lavorano con lo scopo di far emergere aspetti e criticità sia di ordine generale, che specifico di particolari contesti e condizioni.
Nella seconda parte gli obiettivi per la qualità paesaggistica sono stati declinati secondo un abaco di azioni finalizzate a ristabilire la qualità delle aree, distinguendo alla scala delle Comunità di Valle due ambiti di azione prevalenti: uno relativo alle aree produttive esistenti (riqualificazione e miglioramento), e uno relativo alle aree produttive programmate (qualità dei nuovi progetti). Seguono come sub-livello operativo, tredici sub-azioni, le quali introducono risposte strutturate in schede specifiche.
Nella terza parte vengono definiti alla scala provinciale e di Comunità degli scenari di attuazione delle trasformazioni, individuati attraverso il riconoscimento di particolari ambiti territoriali desunti anche dalla costruzione della Carta delle Produzioni, la quale definisce in sintesi l’andamento diacronico recente delle tendenze economiche e delle nuove vocazioni produttive emergenti per le aree produttive del Trentino.
L’ultima parte rappresenta l’applicazione del metodo di interpretazione e delle linee guida elaborati, attraverso lo sviluppo del progetto di un’area campione: l’area Casotte nel comune di Mori.
Modello per lo studio della compattezza territoriale delle aree industriali e artigianali
Abaco di azioni per orientare la pianificazione e la riqualificazione paesaggistica degli interventi
Gli obiettivi di qualità paesaggistica sono organizzati secondo un abaco di azioni strutturate come linee guida finalizzate a ristabilire le qualità paesaggistiche distinguendo, alla scala delle Comunità di Valle, due ambiti di azione specifici: uno relativo alle aree produttive esistenti (riqualificazione e miglioramento) ed uno alle aree produttive programmate (qualità dei nuovi progetti).
Obiettivi per la qualità del paesaggio produttivo
Questi obiettivi per la qualità paesaggistica sono organizzati secondo un abaco di azioni, strutturate come linee guida finalizzate a ristabilire le qualità paesaggistiche distinguendo, alla scala delle Comunità di Valle, due ambiti di azione specifici: uno relativo alle aree produttive esistenti (riqualificazione e miglioramento), e uno relativo alle aree produttive programmate (qualità dei nuovi progetti).
La metodologia per il riconoscimento delle azioni più idonee in luoghi di riferimento nel contesto trentino sono state dettate da una necessità forte: la semplicità nella spiegazione e nell’applicazione.
Non è possibile elaborare strategie troppo articolate poiché la realtà è fin troppo complessa per essere rinchiusa da protocolli che vogliono stabilire passo per passo quale sia l’uso corretto di determinate modalità costruttive o insediative. Se la realtà è troppo complessa, ricercare una spiegazione semplice nelle azioni per il paesaggio produttivo, non è cosa da poco. Il tentativo quindi è quello di parlare di obiettivi per la qualità del paesaggio produttivo. Si sono riconosciuti 5 macroobiettivi:
• Obiettivi per la qualità di nuove ecologie che favoriscono la qualità dell’abitare.
• Obiettivi per la qualità dei flussi e delle reti delle città alpine e prealpine.
• Obiettivi per il miglioramento delle morfologie e dei dispositivi spaziali per la percezione dei luoghi.
• Obiettivi per la trasformazione urbanistica degli insediamenti montani e pedemontani e di fondo valle.
• Obiettivi per la qualità paesaggistica rispetto alle energie nel territorio.
Le sub-azioni specifiche per il paesaggio produttivo
Il sistema delle sub-azioni rappresenta un livello di approfondimento e specializzazione ulteriore rispetto ai temi individuati dall’abaco generale delle azioni. Le sub-azioni vanno ad agire su delle tematiche specifiche approfondendole e proponendo delle soluzioni esemplificative e di carattere progettuale ad uso dei progettisti e dei fruitori di questo studio. Le dodici sub-azioni sono organizzate rispetto a tre livelli, che individuano processi con differenti scale e attori di riferimento.
Scenari territoriali per i paesaggi produttivi di Comunità
Area Casotte – Masterplan (focus area)
Progetto di un caso specifico relativo ad una nuova area programmata di livello provinciale.
Tale approfondimento è posto a conclusione dell’iter metodologico proposto nel documento.